A cura di Sergio Cecovini

 

Cari amici,

alcuni, più schivi, mi hanno suggerito di commemorare io stesso Michele Lacalamita, amico carissimo e membro storico del nostro Club.

Lo considero un onore, nella convinzione che chi lo ha conosciuto bene – e siamo tantissimi -  ne ha già evocato l’immagine nel proprio intimo con sentimenti di affetto e riconoscenza nel momento stesso in cui è giunta la triste notizia della sua scomparsa.

Ricordarlo qui, nel suo Rotary, non credo richieda molte parole.

Sono noti a tutti, di Michele, la statura morale e la dimensione culturale, così come l’alto e poliedrico profilo della sua vita professionale in Italia e all’estero

Basterà ricordare che da giovane fu, a Londra, Direttore della General Shipping Ltd, e capo del Comitato Esecutivo per la difesa del Mediterraneo della NATO. Per ben 22 anni – dal 1971 al 1993 - è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale del Lloyd Triestino di Navigazione, il maggior vanto di Trieste marinara, cui si deve l’introduzione della containerizzazione in Italia. A Michele per questo venne allora conferita, dalla Confindustria, la medaglia d’oro.

Ha ricoperto poi cariche analoghe nella Società Italia di Genova e nella Società Adriatica di Venezia, e tale è stato l’apprezzamento per la sua eccezionale competenza nei traffici marittimi da fargli conferire la Presidenza europea e mondiale delle Associazioni fra armatori.

E’ stato il primo presidente dell’Autorità Portuale di Trieste.

Addentro anche nel mondo della finanza, Michele Lacalamita è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale della Finanziaria Marittima dell’IRI, e Consulente dell’Organizzazione Cooperazione e Sviluppo Economico - OCSE.  Altro ancora vi sarebbe, ma mi fermo qui.

Per i meriti indiscussi lo Stato italiano ha insignito Michele dell’onorificenza di Grand’Ufficiale, la Gran Bretagna gli ha conferito l’Ordine dell’Impero Britannico (“The most excellent order of the British Empire”) e l’Austria la medaglia d’oro ad honorem.

Michele Lacalamita rotariano non richiede, penso, un’illustrazione particolareggiata. Già Presidente del nostro Club, Governatore Distrettuale eletto - non entrò in carica per motivi di salute -, Coordinatore delle commissioni distrettuali e dei Club della Regione; socio onorario, oltre che del nostro, dell’Oxford Club, del Rotary Club di Muggia e del Rotaract.    

Ciò che credo vada soprattutto sottolineato è Il suo modo di essere rotariano, quello che tutti, ritengo, dovremmo fare nostro. Persona generosa e fine interprete dello spirito rotariano, da formidabile conoscitore dell’istituzione, quale è stato; guida autorevole senz’essere autoritario, disponibile sempre a dare consiglio e indirizzo a chiunque lo richiedesse, in assoluta lealtà e senza riserve.

Alcuni consoci hanno conosciuto Michele probabilmente meglio di me.

Per me, è stato in origine un carissimo amico ed estimatore di mio padre, con cui scambiava spesso visite e opinioni su questioni non solo cittadine, con intenti costruttivi oggi difficilmente riscontrabili.

Poi, incontravo Michele in occasioni sociali e alle conviviali del Rotary Trieste, dove accompagnavo Manlio quasi settimanalmente, fino a divenire io stesso parte del paesaggio.

Legato com’era ai miei genitori da grande affetto, ho una vivido ricordo di Michele dieci anni fa, a dare conforto a mio padre quando la mamma è mancata.  

E’ stato Michele ad annunciarmi che sarei stato accolto al Rotary Trieste, ed è soprattutto a lui che mi sono rivolto per un consiglio e un parere spassionato quando vari amici mi hanno prospettato la Presidenza. Eravamo al Caffè degli Specchi, e lui mi ricordava bene come presidente del Trieste Nord, trent’anni prima.

“Michele, mi vorrebbero presidente. Ma faccio l’avvocato e ho settantadue anni. Sono troppo vecchio?”.

Ho creduto al suo giudizio, ed eccomi qui.

Michele Lacalamita, un amico e soprattutto un uomo di cuore. Resterà con noi nell’unico modo di cui vi è certezza: nei nostri cuori.